Una lampada da scrivania non può mancare in uno studio o in una stanza dedicata al lavoro. Sembra un oggetto facile da scegliere, ma in realtà ci sono molti fattori da considerare per essere sicuri di fare l’acquisto giusto, che si intoni con l’ambiente in cui è posto e che faciliti il nostro lavoro oppure lo studio. La prima cosa da chiedersi prima di acquistare una lampada da scrivania, ad esempio, è quale sarà la sua funzione, cioè se verrà utilizzata principalmente per lo studio o per il lavoro: da questo dipenderà la tipologia e l’intensità della luce e anche il suo posizionamento. Un ambiente ben illuminato, infatti, crea un’atmosfera adatta al lavoro e permette di evitare fastidiosi problemi come affaticamento degli occhi e mal di testa. E considerate che anche l’occhio vuole la sua parte, quindi non trascurate il fattore estetico!
- i materiali di cui è composta la lampada da scrivania;
- l’intensità e la tipologia di luce ottenuta, se calda o fredda;
- il tipo di sorgente luminosa;
- lo stile e l’estetica;
- le caratteristiche tecniche della lampada;
- il prezzo.
E’ facile capire, quindi, che la scelta della migliore lampada da scrivania dipende dalle specifiche esigenze di ognuno di noi, dall’area di lavoro che dobbiamo illuminare e dal budget che abbiamo a disposizione. Non ultimo il fattore estetico: la lampada da scrivania non si deve solo accordare con lo stile dell’ambiente in cui è posta evitando sgradevoli contrasti, ma deve essere anche in grado di porre l’accento su alcuni particolari dell’arredamento e di creare un’atmosfera piacevole e rilassante. L’insieme di questi elementi contribuirà a farci lavorare in maniera più serena e produttiva.
- plexiglass: è un materiale trasparente e infrangibile, disponibile in diversi colori. Ha l’ulteriore vantaggio di essere abbastanza economico, anche se ci sono lampade da scrivania di plexiglass di design molto costose;
- vetro: è un altro materiale trasparente, ma più costoso e più fragile. Viene di solito utilizzato per creare particolari effetti di luce;
- ceramica: è una delle scelte più classiche ma sempre di moda;
- policarbonato: è un altro materiale trasparente. Viene usato per realizzare lampade di buona qualità ma comunque abbastanza economiche;
- alluminio: è un materiale leggero e resistente, molto usato per lampade dal design moderno;
- ottone: è un materiale molto indicato per lampade del look classico o vintage. E’ in genere l’opzione più costosa tra quelle indicate.
- lampadina a incandescenza. Sono lampadine abbastanza superate, addirittura messe al bando nel 2012 dagli stati membri dell’Unione Europea. Le sue caratteristiche principali sono una luce calda e una bassissima efficienza energetica: solo il 5% dell’energia usata viene trasformata in luce. Il resto si converte in calore, surriscaldando la lampadina e illuminando con un enorme spreco di corrente;
- lampadina alogena. E’ la sostituta della lampadina ad incandescenza, ma anch’essa ormai è abbastanza obsoleta. Ha una buona resa cromatica, una buona durata e permette un buon risparmio di energia. Di contro, è molto fragile ed emette molto calore;
- lampadina a fluorescenza compatta. E’ lo step successivo nell’evoluzione della lampadina e presenta vantaggi ancora maggiori. Tra questi possiamo annoverare una durata maggiore, un risparmio energetico ancora più importante e l’essere adatta sia ad ambienti interni che agli esterni;
- lampadina a led. Dapprima usati per le spie di televisori ed elettrodomestici, i led sono stati via via sempre più usati anche per l’illuminazione domestica. Hanno una lunghissima durata, permettono un notevole risparmio energetico, non generano calore e non contengono materiali nocivi.
Ci sono poi due tipologie di emissione del fascio di luce. Possiamo infatti distinguere tra modelli a luce soffusa o a luce diretta. La prima consente di illuminare in maniera più morbida e di creare un’atmosfera più rilassante, mentre la seconda tipologia consente di avere un fascio luminoso concentrato in maniera precisa su un’area specifica della nostra scrivania.