Studiare o lavorare stando seduti alla scrivania significa concentrare la propria vista, anche per più ore di seguito, su uno spazio delimitato. È per questo che è importante che tale spazio sia illuminato in modo adeguato. Una corretta illuminazione fa sì che la salute degli occhi non sia messa a dura prova e permette di svolgere studio o lavoro in modo sereno e naturale. Acquistare una lampada da scrivania è dunque fondamentale. Posizionata nel modo corretto può dare luce al piano di lavoro evitando lo stress visivo. Come è facile immaginare ne esistono di vari stili. Le lampade da scrivania classiche, ad esempio, regalano alla postazione un qualcosa di elegante e ricercato.
Lampade da scrivania classiche: alcune caratteristiche
Quando si parla di stile “classico” viene subito in mente qualcosa di estremamente elegante e diverso dal solito. La cura per il dettaglio anche nelle linee più semplici, è una caratteristica che non passa inosservata. Vi è poi anche ula preferenza per un materiale non solito o, persino, pregiato. Bella e funzionale, l’illuminazione in stile classico è la scelta giusta se vuoi distinguerti e dare un tocco di eleganza ai tuoi ambienti.
Da studio o lavoro?
Le lampade da scrivania in stile classico possono dare un tocco di ricercatezza sia alla postazione di studio, sia a quella di lavoro. In realtà è il mood della stanza a orientare la scelta di un complemento d’arredo come questo. Anche il gusto personale, però, può entrare nel merito. Soprattutto in caso di arredo minimalista, posizionare un punto luce classicheggiante rappresenta un dettaglio originale e mai scontato.
I materiali prediletti dallo stile classico
Niente policarbonato, metacrilato o materiale termoplastico. Le lampade da scrivania classiche prediligono materiali decisamente più tradizionali e meno innovativi. Si parla di vetro, ceramica, cristallo e metallo, ottone in primis. Con paralumi in vetro, organza e tessuto.
Si vede nei film retrò o nei legal drama televisivi. Si tratta di una “classica” lampada da tavolo diventata, nel tempo, un vero e proprio cult. È nota come lampada “da banca”. Nata all’inizio del Novecento, era il caratteristico punto luce posizionato sulle scrivanie dei dipendenti dei centri finanziari alla Wall Street. Il paralume in vetro, esterno verde e bianco interno, e la struttura in ottone sono le peculiarità che l’hanno fatta passare alla storia. Si credeva che il verde fosse un colore positivo per la psiche. Poi era anche considerata una tonalità rasserenante, in grado di proteggere gli occhi dalla luce diretta. Perfetta, dunque, per chi svolgeva lavori d’ufficio e chi trascorreva ore ed ore a leggere e controllare documenti.
Il classico ottone
Per ricreare un mood unico e iconico le lampade da scrivania classiche in ottone sono la scelta verso cui orientarsi. Solitamente vantano una dimensione compatta e contenuta. Quello che colpisce è l’abilità che dimostrano nel mixare materiali tradizionali con soluzioni innovative. Spesso, infatti, hanno forme fantasiose e originali. È per questo che posizionarne una sul piano di lavoro significa portare lo sguardo (e non solo dell’utente!) necessariamente su di esso. Grazie a questo materiale, poi, risultano versatili e collocabili in ogni tipo di ambiente. Sono in grado di creare un contrasto con lo stile della casa o, al contrario, enfatizzarlo. Il risultato può essere retrò, grazie all’effetto anticato dell’ottone, o più moderno, arrivando a ricordare atmosfere del mood industriale.
Le lampade da scrivania classiche in ceramica
La ceramica è un materiale molto particolare. È in grado, in un attimo, di trasformare l’angolo studio-lavoro. Gli dona un’impronta delicata e preziosa. Può essere persino dipinta a mano e, quindi, risultare un pezzo unico e originale nel suo genere. La scrivania sulla quale poggia verrà impreziosita da un tocco di design classico che trasmette luce in modo sereno e uniforme. Come è facile immaginare trova il suo ambiente d’elezione che abbia uno stile che possa riflettersi in lei e nella sua raffinata bellezza.
Quali sono i diktat stilistici di una lampada da scrivania classica? Al di là che, in effetti, è impossibile generalizzare, di certo un paio di caratteristiche possono senza dubbio ascriversi a questo stile. Si tratta, in particolare, della scelta di un colore neutro quale il bianco e di un piedistallo dalla linea morbida e “panciuta”. Due peculiarità che fanno della lampada una presenza garbata, in grado di stare bene ovunque e assicurare una illuminazione ottimale.
Come posizionare la lampada da scrivania
In questo caso a rispondere è una necessità. Niente moda o esigenze di tipo estetico. La lampada da scrivania va posizionata a seconda della propria mano di scrittura. I destrorsi devono mettere la lampada da scrivania sulla sinistra, i mancini, invece, a destra. Il motivo è facilmente intuibile. Si tratta di evitare di farsi ombra con la mano. Nel caso in cui, come è ricorrente, la scrivania ospiti anche un computer, la lampada non deve essere posizionata dietro lo schermo. Anche in quel caso, meglio metterla a sinistra o a destra e a dovuta distanza per non farsi abbagliare. Se messa al posto giusto la lampada da scrivania è un valido supporto, anche nelle ore più buie. La luce deve intersecare in direzione perpendicolare il piano di lavoro per avere la resa ottimale e non affaticare troppo le pupille durante le ore di lavoro o studio.
Perché acquistare una lampada da scrivania classica
Se si desidera creare uno spazio studio-lavoro dall’atmosfera elegante e raffinata bisogna indirizzarsi verso una lampada che eviti uno stile troppo moderno. Questo è fatto di linee geometriche e minimalismi che conducono verso altre emozioni, sebbene originali e sempre distintive. Una lampada da scrivania classica, porta in auge colori sobri, materiali come il vetro e l’ottone, paralumi in tessuto, liscio o plissettato. Le linee sono preferibilmente sinuose. Non è raro che siano enfatizzate anche da abili ghirigori. Va ricordato che la lampada non è “solo” uno strumento che deve svolgere importanti funzioni. Si tratta di un complemento d’arredo a tutti gli effetti. Può dare un plus a qualsiasi ambiente, anche quello apparentemente più marginale o “privato” della casa.