Ci siamo, è giunto il momento di acquistare una bella lampada da scrivania. Se è il luogo dove si trascorre molto tempo della giornata, sia per lavoro o per diletto, è impensabile non illuminare adeguatamente il suo piano di appoggio. Come orientarsi? Quale scegliere? E, soprattutto, come deve essere? Di sicuro tra le prime caratteristiche su cui è necessario soffermarsi, c’è il materiale con cui deve essere stata fabbricata. Qui il gusto personale prende di certo il sopravvento. Anche se, a dire il vero, vanno valutate anche altre caratteristiche. Ci sono lampade in ceramica, metallo, legno e plastica. Quest’ultima, ad esempio, è molto gettonata. Per leggerezza, praticità e anche per avere costi spesso abbordabili. Lì dove, infatti, non ci si orienti su modelli di design, le lampade da scrivania in plastica possono essere molto competitive in quanto a prezzo.
Qual è la lampada “giusta” per la scrivania
Una lampada da scrivania deve essere bella ma, soprattutto, funzionale. Deve essere in grado di illuminare in modo efficace il piano di lavoro. Non è opportuno che crei zone di ombra ed è fondamentale che la sua fonte di luce sia chiara, nitida e vivace. Meglio ancora se regolabile. Con la salute della vista non si deve scherzare, soprattutto se per studio o lavoro si trascorrono alla scrivania molte ore al giorno.
Caratteristiche delle lampade da scrivania in plastica
Le lampade da scrivania in questo materiale appartengono prevalentemente a uno stile moderno e attuale. Di solito sono caratterizzate da linee sintetiche e da un design minimalista. Lì dove la plastica si sposa a un altro materiale allora il risultato potrà sorprendere un po’ di più. Esistono ad esempio dei modelli in plastica e acciaio molto affascinanti. Tutto però dipende molto dallo stile dell’ambiente e dal gusto personale.
C’è plastica e plastica
Qualificare la materia di cui è fatta una lampada da scrivania semplicemente come “plastica” non è corretto. In commercio, infatti ci sono differenti tipi di plastica. Tra i più comuni e ricorrenti ci sono il policarbonato, il polietilene, il PVC, l’ABS – una plastica tenace e resistente agli urti, tra le più economiche. Poi, esistono anche “plastiche” di ultima generazione messe a punto attraverso un lavoro di ricerca dalle stesse aziende produttrici di lampade. Si tratta di soluzioni innovative dai plus estetici e funzionali. Possono vantare, ad esempio, l’eliminazione di quelle microporosità superficiali responsabili della formazione di patine antiestetiche e, nel tempo, anche di possibili fessurazioni.
Sempre più frequentemente ci si orienta sulla plastica come materiale per una lampada da scrivania. I motivi, in generale, sono di carattere pratico. Alla plastica si chiede l’effetto di una superficie più liscia e compatta. Vanta anche performance uniche in fatto di durata, lavabilità e brillantezza dei colori. Il tutto non dimenticando che, sui modelli basic, è anche più economica rispetto ad altri materiali.
Colorata o “cromata”
La plastica, come è facile immaginare, viene sottoposta a una particolare lavorazione prima di arrivare sulla… scrivania. Al di là delle procedure industriali prettamente tecniche, il passaggio che può interessare l’acquirente di una lampada è, con molta probabilità, quello legato alla sua colorazione. Oltre ad assumere la tonalità stabilita, piena o trasparente, un risultato particolare è la cromatura. Si tratta di un rivestimento superficiale che fa assumere alla plastica un aspetto metallico. Al solo guardarla non si capisce subito se l’oggetto in questione sia realizzato in metallo o plastica. È necessario toccarlo e soppesarlo. In questo senso, due punti vanno subito a favore della plastica: la leggerezza e costi.
Di quale modello?
Le lampade da scrivania in plastica possono essere di diversi modelli. Di solito hanno un aspetto abbastanza basico e minimalista. Ci sono però interessanti e originali variazioni sul tema. Saranno il target e lo stile della stanza a suggerire su quali orientarsi. Se, ad esempio, la scrivania è in una camera da bambini, si può valutare l’acquisto di una lampada con un paralume divertente o dal design a forma di animaletto o fiore. Ci sono anche le classiche lampade orientabili, con la base fissa o a morsetto. Hanno un braccio rigido o flessibile, che è possibile posizionare a seconda delle necessità. Per chi ama il design, invece, ci sono delle soluzioni originali a forma, ad esempio, di cubo, prisma o nodo.
Quando si decide di acquistare una lampada da scrivania in plastica non bisogna mai perdere di vista l’importanza dell’aspetto funzionale. Questo deve essere sempre primario. Vi sono alcuni modelli molto accattivanti, questo è innegabile. Però se sono molto belli e pregiati ma non in grado di illuminare correttamente il piano di lavoro o studio allora è meglio bypassarli. O eventualmente utilizzarli come punti di illuminazione secondari.
Come posizionare una lampada sulla scrivania
Una volta scelta e acquistata la nostra bella lampada di plastica non rimane che metterla al posto giusto. Ecco, appunto. Qual è il posto giusto per una lampada da scrivania? Prima di tutto è quello grazie al quale illumina il più possibile il piano da lavoro. Di solito va messa sul lato sinistro nel caso di chi scrive con la mano destra e, al contrario, sul lato destro per chi è mancino. In questo modo, infatti, non si proietteranno fastidiosi coni di ombra sul piano di lavoro che risulterà “pulito” e perfettamente illuminato.
Perché acquistare una lampada da scrivania in plastica
La plastica è un materiale resistente, molto facile da pulire e piuttosto versatile. In più ha un animo green. Vi sono, infatti, numerose soluzioni che provengono da plastica di riciclo. Un acquisto orientato su questo aspetto misura, quindi, anche una certa sensibilità nei riguardi dell’ambiente circostante. Oltre a questo la plastica è anche un materiale economico. Le lampade da scrivania in questo materiale possono costare davvero poco. Se non si hanno particolari pretese estetiche e non si cercano plus, si può spendere poco oltre una decina di euro. Al contrario, se accanto alla funzionalità si desidera non sottovalutare la componente estetica, allora sarà necessario disporre di un budget più importante.